UNA LUNGA STORIA D'AMOREDA COLOGNO
PER COLOGNO

UNA LUNGA STORIA D'AMOREDA COLOGNO
PER COLOGNO

Cologno al Serio, 1946Diario di un tifoso
Mi ricordo tutto come fosse ieri: era il 1946, e a Cologno al Serio si respirava un'aria nuova. Il paese si stava rialzando piano piano dopo la guerra e tra i ragazzini che giocavano per le strade nacque un sogno: la Colognese.
Un gruppo di appassionati veri, quelli che il calcio lo avevano nel sangue, decisero che era ora di riportare il pallone nei campi della provincia e di far tornare a battere il cuore dei ragazzi.
Da allora non mi sono mai perso una stagione: dai campionati di Terza, poi Seconda e Prima Categoria, sempre lì, a tifare con la mia sciarpa gialloverde stretta al collo. Ne abbiamo viste tante - promozioni, retrocessioni, vittorie impossibili e dure sconfitte, eppure una cosa non è mai cambiata: la nostra identità, e i nostri colori.
Giallo e verde. Sempre.
La Colognese non è solo una squadra. È casa.
Un gruppo di appassionati veri, quelli che il calcio lo avevano nel sangue, decisero che era ora di riportare il pallone nei campi della provincia e di far tornare a battere il cuore dei ragazzi.
Da allora non mi sono mai perso una stagione: dai campionati di Terza, poi Seconda e Prima Categoria, sempre lì, a tifare con la mia sciarpa gialloverde stretta al collo. Ne abbiamo viste tante - promozioni, retrocessioni, vittorie impossibili e dure sconfitte, eppure una cosa non è mai cambiata: la nostra identità, e i nostri colori.
Giallo e verde. Sempre.
La Colognese non è solo una squadra. È casa.


Cologno al Serio, 1946Diario
di un tifoso
Mi ricordo tutto come fosse ieri. Era il 1946, e a Cologno al Serio si respirava un'aria nuova. Il paese si stava rialzando piano piano dopo la guerra, e tra le chiacchiere in piazza e le corse dei ragazzini per le strade sterrate, nacque un sogno: la Colognese.
Eravamo in pochi, ma avevamo il fuoco dentro. Un gruppo di appassionati veri, quelli che il calcio lo vivevano col cuore, decisero che era ora di rimettere piede in campo. Di riportare il pallone nei campi della provincia, di far tornare a battere il cuore del calcio dilettantistico.
Da allora non mi sono mai perso una stagione. Dai campionati di Terza, poi Seconda e Prima Categoria, sempre lì, a tifare con la sciarpa gialloverde stretta al collo. Ne abbiamo viste tante — promozioni, retrocessioni, vittorie impossibili e sconfitte che bruciavano. Ma una cosa non è mai cambiata: la nostra identità, i nostri colori.
Giallo e verde. Sempre. La Colognese non è solo una squadra. È casa.
Eravamo in pochi, ma avevamo il fuoco dentro. Un gruppo di appassionati veri, quelli che il calcio lo vivevano col cuore, decisero che era ora di rimettere piede in campo. Di riportare il pallone nei campi della provincia, di far tornare a battere il cuore del calcio dilettantistico.
Da allora non mi sono mai perso una stagione. Dai campionati di Terza, poi Seconda e Prima Categoria, sempre lì, a tifare con la sciarpa gialloverde stretta al collo. Ne abbiamo viste tante — promozioni, retrocessioni, vittorie impossibili e sconfitte che bruciavano. Ma una cosa non è mai cambiata: la nostra identità, i nostri colori.
Giallo e verde. Sempre. La Colognese non è solo una squadra. È casa.

